Dopo otto stagioni, ABC ha deciso di chiudere una delle sue serie più longeve degli ultimi anni. Vediamo il motivo
Con l’arrivo di maggio, le Majors americane dell’intrattenimento, decidono sul futuro delle loro produzioni televisive e ABC quest’anno ha deciso di interrompere la corsa di una delle sue serie più conosciute al mondo: Castle.
Torniamo sull’argomento Castle dopo oltre un anno per spiegare cosa ha portato ABC a questa decisione.
Castle ha chiuso con l’ottava stagione.
Le avvisaglie che l’avventura della serie creata da Andrew Marlowe fosse al capolinea, c’erano state già nei giorni precedenti con la decisione di non rinnovare i contratti di Stana Katic (Kate Beckett) e Tamala Jones (Lanie Parrish), due defezioni (la prima soprattutto) che di fatto ponevano un macigno sopra una possibile nona stagione della serie.
Malgrado ciò, le maggiori testate di spettacolo americane e i siti specializzati come Tv by the numbers e altre, davano percentuali di rinnovo molto alte, se non altro per giustificare il taglio di budget che presupponeva la volontà del network di proseguire malgrado l’assenza di un personaggio fondamentale come Kate Beckett.
Le defezioni di Stana Katic e di Tamala Jones avevano lasciato lo show nell’incertezza.
Ha quindi sorpreso un po’ tutti gli addetti ai lavori questa cancellazione, ma a giudicare dalle reazioni dei protagonisti, la decisione ci è sembrata la più giusta e gli strascichi polemici nati soprattutto nel web alla notizia, hanno evidenziato i problemi alla radice della decisione di ABC.
Facciamo un passo indietro: Alla fine della sesta stagione, il creatore della serie Marlowe, annunciava il suo addio alla serie per seguire nuovi progetti sempre con ABC. Lasciava ai nuovi showrunner una settima stagione praticamente fatta e finita che forse nella sua mente e in quella dei suoi collaboratori, doveva tirare le somme di tutto, portare a termine le varie trame orizzontali e chiudere idealmente con il matrimonio anche la vicenda dei due protagonisti: lo scrittore milionario Richard Castle (Nathan Fillion) e l’affascinante detective Kate Beckett.
Hayley Shipton l’investigatrice privata che in questa ottava stagione ha avuto un ruolo importante.
ABC però, convinta della bontà del progetto al di là forse delle volontà del creatore stesso, decideva di allungare la serie per un’ottava stagione, con un cambio di Showrunner e l’inserimento di qualche personaggio fisso che potesse in qualche modo essere alternativo alla solida, ma anche scontata, coppia di investigazione Castle/Beckett.
Ecco quindi arrivare Hayley Shipton (Toks Olagundoye), agente privato che vedremo affiancare sempre più spesso Castle in questa stagione come sostegno alle indagini dell’agenzia investigativa. Una soluzione di per se non cattiva, ma che nascondeva una realtà ben diversa e cioè, l’avvenuta difficoltà di relazione fra i due attori principali della serie: Nathan Fillion e Stana Katic.
Fra i due la magia si era chiusa da qualche tempo, almeno così si legge nel web, addirittura con la Katic in lacrime sul set e con la scelta, abbastanza evidente degli sceneggiatori di evitare il più possibile scene nelle quali i due recitassero insieme, preferendo una sceneggiatura che li tenesse per quanto possibile lontano, anche se non era ne semplice ne sempre praticabile essendo la serie fondata essenzialmente sul loro rapporto sia amoroso che professionale.
Dopo la chiusura, abbiamo letto le reazioni dei protagonisti principali e non possiamo non notare la differenza di stile fra i due. Stana Katic con una semplice ma toccante lettera scritta di pugno, ha salutato e ringraziato tutti per i fantastici otto anni passati insieme. Nessun accenno o ringraziamento a Nathan Fillion, segno che confermerebbe i contrasti fra i due, ma soprattutto si legge molta riconoscenza ma anche la volontà di chiudere un capitolo della propria vita artistica con eleganza e serenità.
Nathan Fillion ha reagito un po’ in linea con il suo carattere ironico e dissacrante, pur ringraziando tutti per Castle, fa notare in modo spiritoso (non sempre compreso da tutti) che ora ha più tempo libero per progetti futuri e che lui è molto più versatile e innovatore rispetto al suo personaggio Castle. Forse ha paura di vedere il suo essere attore appiattito dall’ingombrante personaggio interpretato finora.
A nostro modesto avviso, la serie si sarebbe dovuta chiudere con la fine della settima stagione come detto. Marlowe aveva lasciato i suoi personaggi (e tutto il mondo legato a loro), in ottima salute ma alla fine naturale del loro ciclo narrativo. Chiudere con la settima stagione avrebbe soddisfatto tutte le linee della storia e lasciato noi fans con un ricordo piacevole di questa serie che, non dimentichiamoci, ha creato un genere televisivo a cui poi molte serie successive si sono ispirate in modo più o meno originale.
Al di là di tutto, Castle e Beckett hanno creato un genere televisivo che ora vanta tantissime imitazioni più o meno valide.
“Forever”, “Lucifer“, “Rosewood”, sono solo alcune delle serie che si sono ispirate al clichè Detective/collaboratore esterno e che devono in qualche modo essere debitrici di “Castle” per ciò che ha fatto vedere in questi anni. Da estimatori, a noi non resta che dire grazie alla ABC per questa serie che è riuscita a farci commuovere, ridere, emozionare come poche negli ultimi anni. Al di là dei malumori nati nel finale, la coppia Beckett/Castle resterà sempre un’ icona, un esempio di come si possa realizzare un’ottima serie miscelando saggiamente azione, investigazione, mistero e tanto, tanto sentimento.