Il 15 dicembre è uscita sugli schermi italiani la nuova fatica di Tim Burton, la pellicola distribuita dalla 20th Century Fox tratta dall’omonimo romanzo di successo. Scopriamo insieme quali sono le differenze tra il film e il romanzo
Il libro di Ransom Riggs dal titolo “La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” uscì nel 2011 ed è subito entrato nella lista dei best seller del New York Times, riscuotendo molto successo ovunque.
Il celebre regista Tim Burton ne ha voluto trarre un adattamento cinematografico: nel film si riscontrano tutte le famose ambientazioni dark e gotiche tipiche del regista ma ci sono varie differenze rispetto al libro. Ovviamente sta al lettore e fan del romanzo decidere se il film rispetti comunque lo spirito del libro, oppure no.
Partiamo dalla trama:
Jacob è un adolescente che vive in Florida ed è cresciuto accompagnato dalle storie fantastiche del nonno, il quale gli ha sempre raccontato di aver vissuto in un orfanotrofio in Galles molto particolare. Sotto l’attenta guida di Miss Peregrine la casa sarebbe stata abitata da ragazzi e bambini speciali, dotati di poteri magici (l’invisibilità, la forza sovrumana e così via). Compito di Jacob sarà scoprire se queste storie siano vere oppure no.
Nel film ci sono stati alcuni piccoli cambiamenti, ma proprio perché piccoli ci si chiede come mai Burton, o meglio, la sceneggiatrice Jane Goldman, abbia deciso di modificarle. Uno di questi dettagli sta nei personaggi di Olive ed Emma, personaggi che hanno subito uno scambio di personalità e poteri: le caratteristiche infatti rimangono invariate ma i nomi sono invertiti. Non ci è chiaro, però, il perché di questa decisione.
A proposito di personaggi, il migliore (e unico), amico di Jacob è stato completamente eliminato dal film ed è un peccato perché si tratta di un personaggio alquanto peculiare. In questo modo il personaggio di Jacob assume subito un’aria solitaria, mentre nel libro tende a isolarsi solo dopo la perdita di suo nonno. Un’altra modifica, minore ma che non passa inosservata, riguarda lo psichiatra del protagonista, nel libro infatti è un uomo mentre nel film è una donna che, solo in seguito, assume le sue vere sembianze maschili. Nella pellicola certamente non mancavano personaggi femminili, perlopiù positivi e non comprendiamo, quindi, le ragioni di questo cambiamento di sesso.
Arriviamo al cambiamento più plateale, ossia quello riguardante Jacob: nel libro è un adolescente sfrontato e anche abbastanza sarcastico, caratteristiche totalmente perse nel film dove si presenta come un ragazzo fin da subito sfortunato e ingenuo. Nel libro, infatti, Jacob cambia molto dopo la morte dell’amato nonno Abraham (questo cambiamento non è ben descritto nel film poiché apparentemente non avviene altro che un crollo psicologico), ma la sua verve ironica e pungente rimane sempre viva.
La sua storia d’amore con Emma, poi, nel libro è descritta come un rapporto maturo e consapevole mentre, nel film appare come una mera cotta adolescenziale e forse questo è giustificato dal fatto che la pellicola si rivolga a un target di pubblico decisamente più giovane rispetto al libro che è definito uno young adult.
Vi sono stati cambiamenti anche per quanto riguarda la data del loop temporale: nel libro è il 3 settembre 1940, mentre nel film 1943 e in termini storici questo è decisamente un grande cambiamento. Inoltre, nel loop i Vacui non possono entrare, ma pare che nel film ciò sia, invece, possibile.
A proposito di cattivi, come non citare il personaggio interpretato da Samuel L. Jackson? Nel libro, l’antagonista principale è spaventoso ma nel film appare alquanto caricaturale e la battaglia finale tra lui e i bambini al completo è ben diversa da quella narrata, (battaglia che avviene solo tra il cattivo, Jacob e pochi altri ragazzi).
Un gran peccato, perché i personaggi nel libro sono maggiormente caratterizzati grazie ad accurate descrizioni e al supporto di immagini d’epoca opportunamente modificate. Si sa che nel film varie cose devono essere tolte o cambiate per questione di tempo, ma Burton è un regista che in passato ci ha abituato a grandi personaggi-protagonisti, quindi delude il fatto che trattandosi di bambini speciali il regista non abbia voluto (o potuto?), spaziare maggiormente con la fantasia.
Queste sono brevi considerazioni sulle differenze tra il libro e il film in sala, che vede un cast di grandi nomi come Eva Green, Samuel L.Jackson, Asa Butterfield, Rupert Everett e Terence Stamp, ma che a nostro avviso, non convince fino in fondo. Il tono dark e horror del romanzo ben si adatta a Tim Burton, il quale però forse non ha dato fondo a tutta la sua genialità nell’ideare questa nuova pellicola. Forse la colpa è da attribuire maggiormente alla sceneggiatura poco curata e a volte troppo distante dall’atmosfera del romanzo più che al regista, fatto sta che siamo lontani dai bei vecchi film a marchio Burton.
L’ultima parola spetta però sempre a voi spettatori e lettori, sia che siate fan del romanzo di Riggs o che non ne conosciate neppure mezza pagina, ma che siate curiosi di vedere Burton di nuovo all’opera. Il finale del film rimane aperto quindi chissà, forse negli anni a venire potremmo incontrare Miss Peregrine e i suoi bambini speciali ancora una volta, proprio come avviene per la saga letteraria.