Scopri la miniserie dedicata alla Regina Victoria con protagonisti Jenna Coleman e Rufus Sewell
Mettere insieme una convincente serie storica e al contempo lasciare lo spazio per una parte romanzata o di libera interpretazione non è per nulla semplice. La verità storica va comunque rispettata, ma nelle pieghe nascoste che creano piccoli spazi liberi, è possibile immaginare e quindi fantasticare e in questo la miniserie riesce perfettamente.
Nel complesso Daisy Goodwin, creatrice e autrice della serie Tv “Victoria” è riuscita nell’intento di coniugare realtà storica a sprazzi di parti romanzate, cucendo insieme una trama convincente e soprattutto non noiosa o scontata.
Le lenti a contatto azzurre doverose per rendere l’attrice inglese Jenna Coleman ancor più somigliante a Victoria.
A ricoprire il ruolo non semplice di Victoria, è stata chiamata la trentenne attrice inglese Jenna Coleman, nota agli appassionati di serie tv per il ruolo di Clara Oswald in Doctor Who. La Coleman si cala perfettamente nel ruolo anche dal punto di vista fisico e ci restituisce una neo regina Victoria diciotenne, buttata in un’arena piena di lupi famelici pronti, per sete di potere, ad affiancarla.
Pur essendo da tempo cosciente del suo ruolo, Victoria non è preparata ai pericoli della vita politica londinese.
La regina Victoria descritta nella serie, è una ragazza orgogliosa e cosciente del ruolo a cui è chiamata. Da qui nascono i dubbi e le incertezze che la portano a trovare nel primo ministro Lord Melbourne, la guida sicura in quelle acque infide. Nella serie si forza la mano alla storia, presentandoci un Lord Melbourne nettamente più giovane dell’originale e interpretato magistralmente da Rufus Sewell, intrecciando una quantomeno forzata passione amorosa di Victoria per lui.
Nella realtà, Melbourne all’epoca della salita al trono di Victoria (1837) era un uomo di 58 anni e il suo ruolo a detta degli storici fu sicuramente più quello di un padre adottivo e guardiano accorto e intelligente pronto a parare le deboli spalle della giovane regina dai giochi di potere della corte prima del matrimonio con Albert.
Senza scomodare i fatti storici, ma restando nel nostro ambito seriale, possiamo dire che le scenografie ricreate da Tanya Bowd ci riportano in ambienti ricostruiti accuratamente; come per esempio l’interno della corte di Buckingham. Il saggio utilizzo della luce naturale senza forzature o esagerazioni, rende le scene estremamente realistiche e veritiere.
Nella serie, inoltre, si da ampio spazio alle attività e ai protagonisti legati alla servitù di palazzo, sulla falsa riga di “Downton Abbey” , la notissima serie ambientata nei primi del 900 sempre in Inghilterra. Nella volontà degli autori probabilmente rientra anche quella di dare un affresco completo di come doveva essere la vita di corte a Londra, analizzando anche le vicende dell’entourage di corte.
Nel complesso si è voluto togliere l’immagine della Regina da una certa mitologia per restituirla a noi come forse doveva essere: una giovanissima ragazza piena di insicurezze tipiche della sua età, ma entusiasta e orgogliosa per un ruolo a cui era destinata ormai da qualche anno. La scena iniziale in cui Victoria viene svegliata e acclamata Regina è stata fedelmente riprodotta sulla base della descrizione che fece la regina stessa nelle sue memorie.
Dal punto di vista critico, la serie non fa gridare al capolavoro, ma si apprezzano le accurate scene, i dialoghi ben costruiti, i costumi e le acconciature riprodotte fedelmente. Si è voluto puntare su una versione più intimista che sfarzosa e anche le scene corali, come l’incoronazione o le parate pubbliche, si sono per lo più concentrate sui particolari essenziali che non sullo sfarzo o la visione d’insieme.
I dialoghi, quindi, hanno avuto un ruolo fondamentale e la bravura degli attori si è rivelata decisiva. Impossibile non fare un raffronto tra la serie e il film del 2009 “Young Victoria”: per quanto visto finora (siamo al terzo di otto episodi), si è badato maggiormente all’accuratezza storica inserendo solo dove fosse possibile parti romanzate ma senza intaccare lo scenario riportato dai libri e dai documenti dell’epoca evitando eventuali forzature. Al contrario il film ha voluto calcare la mano su eventi pubblici modificando le realtà storiche.
Scena che evidenzia bene l’accurata ricostruzione storica degli ambienti di palazzo.
Nel complesso noi consigliamo sicuramente la visione della serie a chi ama la protagonista Jenna Coleman, davvero molto ben calata nel ruolo, a chi ha amato e apprezzato Downton Abbey per l’accuratezza dei costumi delle ricostruzioni e infine a coloro che pur amando la verità storica, non disdegnano le parti romanzate.