Il nome marchio è molto diffuso oggi e non servono competenze giuridiche per conoscere le importanti applicazioni che esso può avere.
Un marchio è un elemento fondamentale per identificare un certo business, per individuare una impresa e permette anche ai consumatori e clienti di distinguerla agevolmente dai concorrenti.
Ma che cosa è il marchio? Il nome deriva da ‘marchiare’: in passato, gli animali del gregge venivano marchiati in modo che fosse subito chiaro a quale pastore appartenevano.
Oggi il marchio ha una fondamentale importanza nel mondo degli affari: nel mondo ne esistono decine di milioni, tutti diversi.
Secondo la legge italiana, ha diritto di marchio un segno che può essere (solo per fare qualche esempio), una parola, un nome di persona, un suono, la forma del prodotto, un disegno, delle lettere, e via dicendo.
Un marchio secondo la legge italiana deve possedere alcune caratteristiche molto chiare, altrimenti non può essere tutelato, quindi non può essere di conseguenza registrato.
In particolare, secondo la normativa italiana un marchio deve avere alcune caratteristiche tra cui spicca l’idoneità a distinguere. Risulta intuitivo che non può essere considerato tale un marchio che è troppo generico, o che non consente di distinguere un’impresa dai suoi concorrenti.
Possiamo distinguere in particolare il marchio c.d. registrato (che come vediamo sotto, è stato registrato in Italia presso l’Ufficio ad hoc e quindi è protetto dall’uso da parte di terzi), e il c.d. marchio di fatto, che è riconosciuto però in casi molto particolari e in pochi Stati. Ricordiamo che il marchio registrato è tutelato solo nel territorio all’interno del quale è stato registrato.
Caratteristiche del marchio: quali sono?
Il marchio, secondo la legge italiana, deve avere alcune precise caratteristiche: se non le possiede, non può essere registrato (e quindi non può essere tutelato dalla legge).
- Non deve consistere in una definizione generica (es. Dolciumi non può essere usato come marchio).
- Non può essere descrittivo (ad es. Camicie di Firenze non può essere usato come marchio).
- Non deve consistere in un segno che oggi è comune nel linguaggio corrente (ad es. Super, Top, Extra non sono possibili marchi).
- Non deve essere idoneo ad ingannare il pubblico.
- Non deve essere stato usato in precedenza come ditta, marchio o insegna di altri prodotti simili.
- Non deve essere contrario alla legge, all’ordine pubblico, al buon costume e non deve ledere segni e marchi altrui.
Perché registrare il marchio
Oggi è molto importante, per proteggere l’unicità del proprio business ed evitare ogni tipo di contraffazione, registrare un marchio. Si tratta di una forma di tutela importante che consente di poter far valere i propri diritti, se un’altra persona usasse un marchio uguale o anche solo simile a quello da noi registrato.
Registrare il marchio consente di proteggere in Italia (e se lo si registra in un altro Stato, anche all’estero) la propria unicità: se non si opta per la registrazione, che va effettuata ogni cinque anni, si rischia sempre la contraffazione o l’imitazione.
Ma chi può registrare il marchio? Il proprietario o titolare (sia persona fisica, sia una ditta) possono registrare il marchio che in alcuni casi può avere anche più di un proprietario.
Una volta effettuata la registrazione è possibile usare il marchio o anche cederlo in licenza; ma bisogna ricordare che il rinnovo della registrazione va effettuato ogni cinque anni, per continuare a proteggere adeguatamente il marchio.
L’uso di un marchio registrato comporta cause legali anche importanti, dispendio di tempo, denaro e problemi anche di reputazione. Quindi è sempre meglio, prima di registrare un marchio, assicurarsi che esso non sia già in uso; ed è sempre altrettanto importante registrare il marchio per proteggerlo dall’eventuale imitazione da parte di terzi.