Nell’Olimpo dei film del terrore non si può non citare la storica saga The Ring. Artefice di veri e propri spaventi, tutto nasce dal romanzo Ring, dello scrittore Kōji Suzuki. La trama è stata riadattata dai film che ne sono nati, nel tentativo di rendere The Ring il film horror classico che è diventato.
Vediamo meglio le caratteristiche di questa saga storica dell’orrore!
The Ring: la trama
Il pretesto di trama da cui tutto parte è l’esistenza di un misteriosa videocassetta. Vista dai più svariati personaggi (un giornalista nel romanzo, una giovane giornalista nel primo film americano, del 2002), racconta la storia di una giovane, Samara Morgan, morta in un pozzo. Chiunque veda la cassetta, muore entro 7 giorni dopo che Samara ha scagliato una maledizione contro il malcapitato. L’unico modo per liberarsi della maledizione è copiare la cassetta e diffonderla: in pratica, per salvarsi è necessario condannare moltissime altre persone.
The Ring 2 e The Ring 3
Nel sequel del primo film la storia della protagonista del primo e di suo figlio proseguono: la maledizione di Samara non sembra essersi spezzata, e vittima delle sue attenzioni è proprio il bambino. Ovviamente la madre cerca di fare ogni cosa pur di salvare il figlio, compreso finire bloccata in una dimensione parallela a metà strada tra la realtà e il passato tragico di Samara.
Nel terzo film sono passati diversi anni dalla fine delle vicende del precedente episodio, ma la catena di morte portata da Samara non si è interrotta. Addirittura, il video maledetto riesce a prendere possesso di Internet, diventando virale e mettendo a rischio la vita di decine di migliaia di innocenti.
Per i contenuti tragici e le immagini sgradevoli delle pellicole, tutti i film incluso The Ring 3 furono vietati ai minori ai 14 anni.
The Ring giapponese
Come detto, la storia originale nasce dalla penna di uno scrittore nipponico. L’industria cinematografica del paese non si fece ovviamente sfuggire l’occasione, e rese per prima, nel 1998, il romanzo un film. Noto semplicemente come Ring, fu campione di incassi in patria.
I cultisti del genere horror occidentali lo riscoprirono dopo l’uscita del primo film a produzione americana, nel 2002: molti sostengono che l’adattamento di trama, la recitazione e le scelte di regia rendano la versione giapponese ben più fedele al romanzo ed incredibilmente più inquietante, sebbene gli effetti speciali siano molto meno raffinati rispetto a quelli dei film successivi.
Quale che sia la versione che hai deciso di vedere, The Ring rimane un classico del genere che da quasi vent’anni terrorizza chiunque si metta davanti alla TV per vederlo. Impossibile non empatizzare con le terribili vicende dell’antagonista, Samara, una ragazzina costretta alle più brutali umiliazioni e ad un destino infausto e crudele. Quello che ci rimane in mente alla fine delle pellicole è la domanda “Quello che ci hanno detto essere il cattivo della storia, è davvero il cattivo della realtà?”. Chiunque abbia già visto i film sa come rispondere.